lunedì 3 dicembre 2012

Ritratto di Signora#15: Audrey Hepburn

Buongiorno a tutti e buon primo lunedì del mese!

Eccoci con un altro appuntamento della rubrica "Ritratto di Signora"

Per chi si fosse perse le puntate precedenti, tutti i passati articoli, compreso quello introduttivo in cui spieghiamo come è nato questo appuntamento, li trovate nella sezione apposita sotto l'header del blog.
Vi basterà cliccare sulla voce "Ritratto di Signora",appunto, ed immergervi in questa meravigliosa avventura che ho intrapreso assieme alla mia adorata zia Monica del blog BooksLand, alla quale si sono uniti anche

- Clara di The Pauper Fashionist

- Michele di Mr Ink. Diario di una dipendenza

- Francesca di Franci lettrice sognatrice

-Fede di Stasera cucino io

Il Ritratto di oggi è stato dipinto proprio da Federica (se siete golosi, DOVETE andare a visitare il suo blog. Se siete a dieta, anche, ma poi ve ne pentirete amaramente XD), che ha scelto una donna che ha scritto una pagina importantissima della storia del cinema: Audrey Hepburn.

Buona lettura!



Al momento di decidere la donna da presentare nella “mia” rubrica ho cercato di fare mente locale su tutte le caratteristiche che devono contraddistinguere una signora, e soprattutto quali erano le caratteristiche di quelle famose pubblicità che hanno dato il via a tutto ciò che mi disturbavano maggiormente.

In questi mesi abbiamo dato grandi esempi di lotta e di coraggio, esempi forti di donne che hanno combattuto guerre di ogni genere.

Una caratteristica che ho sempre ritenuto dover appartenere ad una signora è l'eleganza. non quella dei vestiti, non basta un abito firmato per essere elegante.
Capisco anche che dopo i forti esempi che abbiamo portato fino ad ora parlare di eleganza possa sembrare un po' leggero o fuori luogo,  ma parlo di quell'eleganza nell'essere e nel vivere che quelle pubblicità lasciavano intendere essere una cosa ormai superata, e che troppo spesso viene dimenticata o sottovalutata.

Parlo di quell'eleganza grazie alla quale non importa che tu indossi un abito di alta moda o un paio di jeans, non ti farà mai essere fuori luogo.
Audrey Hapburn è forse l'icona dell'eleganza per eccellenza, mai eccessiva o “chiassosa”, e semplicemente mi sono chiesta come lo fosse diventata.
Nata il 4 maggio 1929 da padre inglese e madre olandese (una baronessa) a Bruxelles. Negli anni della sua infanzia a causa del lavoro del padre la famiglia è costretta a spostarsi spesso tra il Belgio, il Regno Unito e i Paesi Bassi, fino al 1935, anno nel quale i genitori divorziarono, e il padre, di ideologia filonazzista, abbandonò la famiglia.

Nel '39 si trasferirono nella città olandese di Arnhem, dove la madre pensava di mettere i figli al sicuro dagli attacchi nazisti.
Qui Audrey comincia a studiare danza presso il Conservatorio.
Nel '44, ormai ballerina a tutti gli effetti, partecipa agli spettacoli segreti, nei quali si raccoglievano fondi per sostenere il movimento antinazista.

Anni dopo dichiarò “il miglior pubblico che io abbia mai avuto non faceva il minimo rumore alla fine dello spettacolo”.

È in questo periodo che le persecuzioni naziste si fanno molto più pesanti, i soldati confiscano le poche scorte di cibo e carburante della popolazione olandese, che muore di fame e freddo per le strade.
Sofferente per la malnutrizione, la Hepburn sviluppò diversi problemi di salute e l'impatto di quei tempi difficili avrebbe condizionato i suoi valori per il resto della vita.
In seguito alla liberazione dell'Olanda, per proseguire i suoi studi di danza, si trasferì prima ad Amsterdam e dopo ancora a Londra dove la sua insegnate le disse che a causa del suo fisico (troppo alta con il suo metro e settanta, e troppo gracile a causa della malnutrizione) non sarebbe mai potuta diventate una prima ballerina, forse fu anche a causa di questa dichiarazione che decise di tentare con la carriera cinematografica.

Mosse i suoi primi passi come attrice partecipando ad un documentario e calcando le scene teatrali di diversi musical.
La scrittrice Colette la scelse per interpretare la parte della protagonista nella commedia tratta dal suo romanzo Gigi.
Lo spettacolo riscosse un discreto successo di critica e molte lodi per l'interpretazione della Hepburn. Le repliche a New York durarono sei mesi e la Hepburn vinse il premio Theatre World Award per il suo debutto.
Nel 1952 la Hepburn si sottopose a un provino per il film Vacanze romane. Dopo averlo visionato  Wyler, il regista, si convinse che il ruolo dell protagonista , la principessa Anna, non poteva essere altro che suo.
Con la sua interpretazione vinse l'oscar come miglior attrice protagonista nel 1954.


In quell'occasione l'attrice indosserà un abito bianco a fiori, che sarà giudicato in seguito come uno dei migliori di tutti i tempi.

Dopo l'esperienza di Vacanze romane, fu chiamata ad interpretare il ruolo della protagonista femminile nel film Sabrina, ruolo che la lancio nell'Olimpo delle star hollywoodiane. 
Verso la seconda metà degli anni cinquanta, Audrey Hepburn era diventata una delle più grandi attrici di Hollywood e un'icona dello stile.
La sua figura snella e il suo ben noto buon gusto erano ammirati e imitati. Diventata una delle maggiori attrazioni del cinema hollywoodiano, continuò a lavorare con attori importanti, e volti noti del cinema statunitense e internazionale continuando a raccogliere consensi e premi.
Il personaggio di Holly Golightly, da lei impersonato nel film Colazione da Tiffany, venne considerato come una delle figure più incisive e rappresentative del cinema statunitense del XX secolo.

Nel 1964 fu impegnata in uno dei suoi ruoli più famosi, quello di Eliza Doolittle nel film musicale My Fair Lady. Venne scelta al posto dell'allora poco conosciuta Julie Andrews, che aveva interpretato il ruolo di Eliza a Broadway. Inizialmente la Hepburn rifiutò il ruolo e chiese che fosse assegnato alla Andrews, ma quando le dissero che la parte non sarebbe mai andata alla Andrews, decise di accettare. Durante la lavorazione del film, la Hepburn scoprì di essere stata doppiata nei pezzi musicali. In segno di protesta se ne andò dal set, per tornare il mattino seguente scusandosi per il suo comportamento.

Dal 1967 in poi, lavorò in maniera molto sporadica. Dopo il divorzio dal primo marito, la Hepburn si risposò ed ebbe il suo secondo figlio, Luca. La gravidanza fu molto difficile e l'attrice dovette rimanere quasi tutto il tempo a letto. Con l'arrivo di Luca, la Hepburn decise di diminuire i suoi impegni di attrice e di dedicarsi alla famiglia.

Nel 1982 finì il suo secondo matrimonio a causa delle svariate infedeltà del marito.
Successivamente ebbe una relazione con un altro uomo (non si sposarono mai), con il quale andò a vivere in Svizzera dove i due si occuparono molto di beneficenza e affrontando insieme molti viaggi, per conto dell'UNICEF, poco tempo dopo la sua ultima apparizione cinematografica nel 1988 (Always - Per sempre  di Steven Spielberg , film che non ebbe grande successo), Audrey Hepburn fu infatti nominata ambasciatrice speciale dell'UNICEF. Da quel momento fino alla sua morte la Hepburn si dedicò all'aiuto dei bambini dei paesi poveri del mondo. I suoi viaggi intorno al mondo furono facilitati anche dalla sua conoscenza delle lingue.



Nel 1992, a seguito di un malore, i dottori che la visitarono scoprirono l'esistenza di un cancro sviluppatosi lentamente, e dopo due operazioni i medici giunsero alla conclusione che il cancro era ormai troppo esteso per essere curabile.
Lo stesso anno della sua morte, 1993, il figlio Sean fondò l'Audrey Hepburn Children's Fund per favorire la scolarizzazione nei Paesi africani.
Nel 2011, i figli hanno promosso in Italia il club di donatori UNICEF “Amici di Audrey” che sostiene in particolare il progetto per la lotta alla malnutrizione in Ciad.


I particolari della sua cariera sono noti a tutti, ma quelli più personali, per quanto di pubblico dominio, sono decisamente meno conosciuti, e trovo che siano proprio questi a rendere al meglio quella che è l'idea di eleganza di cui parlo.

Una vita cominciata tra gli stenti della guerra e finita nella difficoltà della malattia, ma vissuta con una leggiadria che non può non lasciare il segno.


Ringrazio Fede per avermi fatto conoscere il volto nascosto di questa donna. Non sapevo nulla di come avesse impegnato, in tutti i sensi, gli ultimi anni della sua vita, così come non sapevo nulla delle difficoltà che avesse dovuto affrontare da ragazzina.
Conoscevo Adrey Hepburn attrice, adesso credo di conoscere un po' anche la persona.

Spero che questo articolo vi sia piaciuto.

Vi ricordo che potete entrare a far parte in qualsiasi momento di questo bellissimo gruppo, oppure potete darci suggerimenti, consigli o altro. Saranno graditissimi.
Potete contattare me all'indirizzo imaginary82@hotmail.it oppure Monica all'indirizzo moki418@hotmail.it

Al prossimo mese



4 commenti:

  1. Girerò subito questo post ad una mia amica pazza per Audry! Io preferisco Marilyn!

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    1. Diciamo che io non conosco bene né una né l'altra ma leggendo entrambi i ritratti ho potuto scoprire qualcosa in più su queste due persone.
      Grazie per il commento.

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  2. Che sia un'icona di stile e di eleganza non lo metto in dubbio ma non mi è mai stata molto simpatica, non c'è un motivo particolare ma in genere preferisco Liz Tylor e Marilyn :)

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    1. Nemmeno io la amo particolarmente, così come non amo, citando le attrici che hai nominato tu, Liz e Marilyn.
      Sono altre le attrici che hanno destato il mio interesse.
      però conoscere questi aspetti della sue vita mi è piaciuto...

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