martedì 26 luglio 2011

Film della serata#2: Bordertown...riflessioni sulla collezione MAC Rodarte.

Buongiorno a tutti,
oggi voglio parlarvi di un film che ho guardato ieri sera insieme a mia mamma: Bordertown.


Lo avevo già visto anni fa, non appena era uscita la versione in dvd, ed ero rimasta colpita e abbastanza sconvolta dalla realtà che racconta, una realtà che non conoscevo,una realtà che si cerca di insabbiare e nascondere assieme ai corpi delle povere vittime.


Cerco di andare con ordine ma, vi assicuro, che non è affatto facile.

Il film tratta di avvenimenti realmenti accaduti e di fatti ancora attuali. E' ambientato a Juarez, città Messicana al confine con gli States, località diventata tristemente famosa dal 1993, a causa dell'altissimo numero di stupri, torture ed omicidi perpetrati ai danni di giovani donne, di estrazione sociale medio-bassa, impiegate nella maggior parte dei casi nelle maquiladoras, fabbriche gestite da multinazionali per la produzione a basso costo di beni destinati alla vendita negli USA.
Infatti, proprio dal 1993, vige il NAFTA, Trattato NordAmericano di Libero Scambio, grazie al quale imprese di tutto il mondo hanno potuto costruire fabbriche in Messico, lungo il confine con gli Stati Uniti, ottenendo anche una sensibile diminuzione dell'immigrazione clandestina ed un aumento dei posti di lavoro nel centro America.
In queste fabbriche, in cui si sostengono ritmi frenetici e l'avvicendarsi incessante dei turni di lavoro, sono impiegate per lo più donne, più economiche, più efficienti, più remissive.
Ed è proprio lungo il tragitto dalla maquila a casa che le povere vittime vengono prelevate, torturate ed uccise. I loro corpi non sono nemmeno degni di essere cercati e trovati dalle autorità del luogo, ma nella maggior parte dei casi vengono scoperti dalle stesse mamme, che al mattino si recano nel deserto con la speranza di NON trovare la propria figlia.
Solo nel 2009, ci sono stati più di 2500 omicidi. Le vittime hanno un'età compresa tra i 14 ed i 40 anni, ma spesso vengono ritrovati anche corpi di bambine di appena 10.
I responsabili non vengono mai puniti, a causa di un sistema statale e giudiziario corrotto e di un comportamento omertoso.

E' in questo scenario che si svolge la storia.
Lauren Fredericks è una giornalista del Chicago Sentinel che accetta di recarsi in Messico ed occuparsi del caso solo per ottenere un posto di corrispondente all'estero. A Juarez ritrova Alfonso Diaz, ex collega, ed ora direttore del giornale "Sol De Juarez", l'unica testata che si occupa, non senza difficoltà, delle vicende atroci altrimenti ignorate. Tra Lauren ed Alfonso c'è l'ombra di un legame passato che non impedisce ai due giornalisti di collaborare per scoprire la verità. L'occasione per arrivare in fondo si presenta quando si diffonde la voce dell'esistenza di una superstite, Eva, una ragazza di 16 anni, creduta morta dai suoi assassini, che riesce a tirarsi fuori dalla sua tomba e chiedere aiuto proprio ad Alfonso.
Lauren prende a cuore la sorte della ragazza, mentre in lei si fanno largo, prepotenti, i ricordi che risvegliano il senso di appartenenza a quella terra dimenticata e rinnegata. La giornalista infatti è messicana, figlia di contadini brutalmente assassinati, e poi adottata da genitori statunitensi. Andare fino in fondo, scoprire la verità, far punire i colpevoli, diventano un modo per riappropriarsi di quelle origini e rendere giustizia alla sua terra.

Il film scorre via tra realtà cruenta e torbide visioni, rendendo sfocato il confine tra immaginazione, fanatismo, e fatti concreti.

Non ci può essere lieto fine per un film del genere, non c'è lieto fine per una vicenda che ancora oggi è avvolta da una nube densa e spessa di omertà e disinformazione.

Lo stesso film è stato lungamente ostacolato nella sua realizzazione e se non fosse per i nomi altisonanti di Jennifer Lopez ed Antonio Banderas, non avrebbe mai visto l'uscita nelle sale.

E' un film , questo, che non è necessario rivedere, ti segna talmente tanto, talmente nel profondo che basta sentire la parola "Messico", "Juarez", ecc, per far riaffiorare una ad una tutte le immagini, dall'inizio alla fine.

Questo è il trailer:


Altre informazioni (tratte dal sito comingsoon.it)

USCITA CINEMA: 23/03/2007
REGIA: Gregory Nava
SCENEGGIATURA: Gregory Nava
ATTORI: Jennifer Lopez, Antonio Banderas, Martin Sheen, Maya Zapata, John Norman (II), Sonia Braga, Rene Rivera, Randall Batinkoff, Teresa Ruiz, Jorge Urzua, Kate del Castillo, Juanes, Karolinah Villarreal, Irineo Alvarez, Amelia Zapata, Irene Estrada, Peter Gonzales Falcon, Paul Blott, J.D. Garfield, Eduardo Garza

FOTOGRAFIA: Reynaldo Villalobos
MONTAGGIO: Padraic McKinley
MUSICHE: Graeme Revell
PRODUZIONE: Mobius Entertainment, El Norte Productions, Nuyorican Productions, Mosaic Media Group
DISTRIBUZIONE: Medusa Film
PAESE: Gran Bretagna, USA 2007
GENERE: Drammatico, Thriller
DURATA: 115 Min
FORMATO: Colore



Il motivo per cui l'ho rivisto, oltre che per farlo vedere a mia madre, è stata la scoperta di una vicenda che mi ha alquanto scossa e che riguarda, guarda caso, il mondo del make-up.

Ebbene sì, potrà sembrare un accostamento stupido ma, purtroppo, non sono io ad averlo fatto.

A seguito del post sugli acquisti romani, che potete leggere QUI, ho scoperto, leggendo i commenti, come non fossi la sola ad essere abbastanza indignata dall'accoglienza nei punti vendita MAC. Grazie a SARA, del blog The flattering eye of the beholder, sono venuta a conoscenza (con quasi un anno di ritardo, lo so, ma non sminuisce la gravità della cosa) che la collezione Autunno-Inverno 2010/2011 era stata affidata alle sorelle Rodarte, note e spesso discusse stiliste, le quali hanno avuto la "brillante" idea di dedicare la collezione proprio alla città di Juarez, con una campagna pubblicitaria ai limiti della decenza (foto di ragazze dall'aspetto cadaverico) ed attribuendo ai prodotti nomi come: Ghost Town (città fantasma), Sleepwalker (sonnambula/prostituta), e poi ancora Juarez, Bordertown, Quinceanera, Factory...insomma un vero e proprio tripudio del cattivo gusto, se poi si pensa che stiamo parlando di trucchi e cioè di un qualcosa che dovrebbe omaggiare e mettere in risalto la donna, la cosa è ancora più scandalosa.
E' vero, l'azienda ha annullato la collezione, ha dichiarato di non conoscere le intenzioni delle stiliste (stendiamo un velo pietoso), si è fregiata del merito di aver dato risalto ad una faccenda altrimenti sconosciuta (no comment!) ed ha infine devoluto un po' di spiccioli per le donne di Juarez (tanto per tappare la bocca). Le stiliste invece hanno dichiarato che la collezione trae ispirazione da un viaggio e dai panorami e colori di quelle terre (e allora chiamate l'ombretto tramonto, sabbia, deserto e non sleepwalker o factory, idiote!).
Insomma, come al solito chi ha i soldi ne esce pulito.
A me rimane davvero tantissima indignazione ed irritazione nei confronti di un marchio così famoso ed illustre.

Scusate per il post lunghissimo, ma la cosa mi ha davvero sconvolta, soprattutto per il fatto che io la situazione di Juarez già la conoscevo!

Alla prossima, con argomenti più futili...
Miki.

4 commenti:

  1. Mikina mia.. questo post è molto bello e hai fatto benissimo a scriverlo. Io avevo visto il film al cinema e come te ero rimasta sconvolta dalle vicende narrate.. quello che non sapevo era la questione della Mac! O.O veramente non ci sono parole per descrivere il cattivo gusto utilizzato, cercando di pubblicizzarsi con una storia così difficile e delicata.. mah.. non c'è mai fine al peggio!

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  2. Ho visto anch'io il film tempo fa. Già Mac mi stava sulle palle a prescindere, dopo le cose che hai scritto ancora di più. Al cattivo gusto non c'è mai fine!

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  3. Ciao bella, grazie per avermi linkata, purtroppo oltre a questo episodio poco felice, diciamo che ho digerito anche poco la questione della riduzione dei pigmenti (da 7 gr. a 3 senza che il prezzo diminuisse, anzi, rimasto uguale con i relativi rincari annuali) e il fatto che poi, nei corner alla Coin per esempio ogni prodotto costa almeno 2 euro in piú, purtroppo con tutta la pubblicitá che stanno avendo da quando esiste la tutorial mania su you tube, spadroneggiano alla grande e non usare certe marche non fa figo, a volte dovremmo veramente fermarci a pensare, se davvero abbiamo bisogno di tutto quello che desideriamo, specie se poi pensiamo a delle realtá cosí aberranti..

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  4. Non lo sapevo, ti ringrazio per il post interessantissimo (ce ne fossero di più di post così in giro!)...voglio informarmi meglio ora :)

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